EFFETTO SPILLOVER: COME OTTIMIZZARE LE RISORSE CHE HAI A DISPOSIZIONE

Se non avete mai sentito parlare dell’effetto spillover (o effetto del traboccamento) questo è l’articolo che fa al vostro caso.

In cosa consiste lo spillover effect?

A partire da una semplice riorganizzazione spaziale si può puntare a una massimizzazione dei profitti da parte dei dipendenti, a questo proposito, in psicologia sociale si è sempre parlato dell’influenza che può avere la vicinanza di una persona su un’altra e sugli effetti che si ottengono:

- facilitazione sociale: la vicinanza del gruppo stimola il singolo a dare il massimo.

- inerzia sociale: il contatto con il gruppo induce la persona a minimizzare il suo impegno nel lavoro.

 

Per massimizzare il lavoro la facilitazione sociale dovrebbe avere il sopravvento sull’inerzia, e per raggiungere questo obiettivo la spillover theory è un’ottima soluzione.

Molte aziende per migliorare la prestazione dei propri dipendenti investono su fronti differenti, come i corsi di formazione, selezione del personale, premi per valorizzare il lavoro del dipendente: tutti metodi dispendiosi in termini economici e di tempo.

Molte ricerche dimostrano come attraverso semplici modifiche all’ambiente di lavoro si possa aumentare la produttività: un esempio può essere la riorganizzazione delle postazioni e delle scrivanie per pc.

L’Harvard Business School ha dimostrato come l’avvicinamento dei lavoratori attraverso una diversa pianificazione dei posti a sedere, possa incrementare il lavoro fino al 15%.

 

ALCUNI DATI SULL’EFFETTO SPILLOVER:

Attraverso lo studio “Planning strategic seating to maximize employee performance”, i ricercatori hanno analizzato i dati forniti da un’importante azienda tecnologica con sede in Europa e negli USA, relativi a oltre 2mila dipendenti per un periodo di 2 anni. Analizzando i dati si può capire come la vicinanza tra colleghi possa influenzare in modo significativo sia in modo vantaggioso (spillover positivo) che in modo sfavorevole (spillover negativo).

 

I ricercatori, per rendere operativo la definizione spillover, hanno sviluppato una ponderazione dei dipendenti in base a tre fattori:

1. Produttività: tempo necessario al lavoratore per completare lavoro.
2. Efficacia: quante volte il lavoratore ha bisogno di intensificare il suo lavoro per ampliare quello di un collega?
3. Qualità: quanto il lavoratore è soddisfatto del completamento del lavoro?

 

In base a questi punti sono stati categorizzati i dipendenti in:

- Produttivi (molta quantità, poca qualità)
- Qualitativi (più qualità, meno quantità)
- Generalisti (si posizionano nel mezzo con punteggi nella norma)

Un altro elemento emerso dagli studi è sicuramente l’accoppiamento dei dipendenti, che può essere utile quando per compensazione si completano a vicenda e se incentivata nel modo giusto.