MARKETING NON CONVENZIONALE: Il marketing che stupisce

 

Negli ultimi anni il marketing ha subito una costante trasformazione: da un approccio molto competitivo nel quale l’aspirazione principale era sconfiggere il concorrente ad una visione evoluta basata sulla conquista e fidelizzazione del cliente.

Ma come centrare questo nuovo obiettivo senza aver ingenti budget da spendere in strategie di comunicazione? La risposta è sicuramente il marketing non convenzionale, ovvero utilizzare tattiche inusuali che sfruttano l’effetto sorpresa per raggiungere il consumatore. Requisiti fondamentali in questo processo sono senza dubbio la fantasia, la sorpresa, la novità e la capacità di prevaricare le tecniche di marketing tradizionali che ormai hanno abituato il cliente e il passaparola.

Vi sono varie tipologie di questo ormai diffuso marketing non convenzionale:

  1. VIRAL MARKETING: è una strategia di marketing che si basa sulla volontà di creare un messaggio (breve, originale e accattivante) e di trasmetterlo proprio come avviene per i “virus”. È proprio quello che ha fatto Coca Cola che, capendo le potenzialità della pubblicità virale, ha creato alcuni spot che in poco tempo hanno fatto il giro del mondo. Uno tra questi il “Social Media Guard” nel quale Coca Cola decide di affrontare un tema molto attuale: la dipendenza dagli smartphone e dai social. Mostra come le persone intende a fissare il proprio dispositivo non si accorgano di ciò che li circonda .
  1. GUERILLA MARKETING: è una pubblicità che a differenza di quelle tradizionali raggiunge il consumatore nei momenti in cui meno se lo aspetta, quando ha le difese nei confronti della pubblicità abbassate. È importante trovare un’idea originale poiché più che il prodotto la chiave fondamentale di questa strategia è l’immagine, filmato o frase che stuzzica il consumatore. Chissà cosa avranno pensato le persone di Manhattan quando passeggiando per la strada si sono trovati alla fermata del pullman un divano, alle cabine telefoniche degli sgabelli, dei guanti da cucina appesi in metropolitana? Sicuramente sono stati “catturati”. Ecco, Ikea è riuscita nella sua campagna di Guerilla Marketing.
  1. BUZZ MARKETING: consiste in un vero e proprio passaparola, nell’organizzare attività di marketing online o offline finalizzate ad alimentare le conversazioni delle persone attorno alla marca generando un ronzio di voci, proprio come uno sciame di api. Per fare questo è importante far vivere al cliente un’emozione unica tanto che vorrà condividerla con le altre persone. Ha decisamente funzionato la campagna di Pepsi per il lancio della sua bibita “zero calorie cola in disguise(=mascherato), dove ha realizzato un video nel quale viene rappresentata l’esperienza vissuta da un venditore di automobili quando il pilota statunitense Jeff Gordon, mascherato da possibile compratore, gli ha chiesto di fare un giro di test!
  1. AMBIENT MARKETING: è una tecnica che consiste nel rivisitare gli oggetti urbani per attirare l’attenzione del passante in modo che l’avvenimento e quindi il brand rimangano nella sua mente. È proprio quello che ha fatto Bigelow Organic Tea trasformando una grande fioriera lungo una trafficata via statunitense  in una tazza per il te dalla quale fuoriusciva la bustina con il proprio logo.

Come è stato possibile notare, il marketing non convenzionale è più diffuso di quanto ci si possa aspettare e oltretutto comporta un ritorno significativo in termini di brand awareness (notorietà di marca) e brand recall (capacità della marca di essere richiamato alla memoria).